Mentre tutti si affrettano a mettere per iscritto che Lionel Messi non è Diego Armando Maradona soprattutto perché incapace di trascinare la nazionale argentina alla vittoria mondiale, il diretto interessato, cioè l’ex fuoriclasse del Napoli, attacca pubblicamente il numero dieci del Barcellona e capitano della Albiceleste.
Maradona, opinionista del programma tv De Zurda, a caldo ha riconosciuto i meriti della Germania, pur elogiando lo spirito di squadra dimostrato dagli argentini nel corso del campionato mondiale:
Sono triste, ho il cuore a pezzi per questa sconfitta e mi spiace per il mio Paese. Ma abbiamo chiuso a testa alta, piantando la bandiera ben salda, che sia chiaro. La Germania ha vinto approfittando di una disattenzione difensiva, ma in nessun momento è stata superiore. Si è visto che ci hanno rispettato. E quel rispetto se lo sono guadagnato i ragazzi sul campo.
Ancora più diretto l’ex Pibe de oro quando si è parlato di singoli. Dopo aver sottolineato in positivo le prestazioni di Garay, Zabaleta e Rojo, “veri guerrieri”, ecco la critica al tecnico Alejandro Sabella, in particolare per le sostituzioni effettuate:
Mi chiedo perché sia stato sostituito Lavezzi, che stava giocando benissimo, per fare entrare un Aguero evidentemente fuori forma. Se togli Perez per far entrare Gago è evidente che il tuo intento è pareggiare. Mentre se togli Klose per Gotze è chiaro che punti alla vittoria. È un dato di fatto.
Nella sua lucida e puntuale analisi Maradona ha coinvolto ovviamente anche Messi, dicendo chiaro e tondo che il premio come miglior giocatore del torneo, assegnatogli dalla Fifa, è frutto solo di marketing e non delle prestazioni in campo:
Voglio bene a Leo e gli regalerei il cielo, ma è ingiusto premiarlo per qualcosa che non si è meritato. È un premio frutto del marketing e mi sembra fuori luogo. Andava premiato James Rodriguez.
Infine, la rivalità con i brasiliani che ieri hanno tifato contro l’Argentina nonostante i sette gol subiti dai tedeschi in semifinale:
Noi eravamo reduci dai supplementari mentre loro dal carnevale. E parlo di carnevale perché hanno avuto il coraggio di tifare per chi gli aveva rifilato sette gol. Noi abbiamo perso la finale subendo un gol, loro invece non si scorderanno mai delle sette pappine ricevute.
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